lunedì 12 ottobre 2009

Sicurezza, gli obblighi dei lavoratori

I cambiamenti apportati al Testo Unico (D.lgs 81/2008) durante l'estate non ne hanno snaturato i principi di base. Quelli cioè, che la sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere considerata un valore e si debba fare tutto il possibile per prevenire i possibili incidenti.

E per far sì che questo avvenga, è necessario che ci sia la collaborazione di tutti: datori di lavoro, preposti (coloro che sovrintendono l'attività lavorativa) e i lavoratori.

Degli obblighi dei datori di lavoro si è parlato più e più volte.

Spetta al datore di lavoro il compito di formare i propri dipendenti, impartire le direttive necessarie a scongiurare un eventuale incidente, fornire le protezioni necessarie, indicare il medico competente eccetera. Soprattutto, cose assolutamente non delegabili, il datore di lavoro ha il compito di effettuare la valutazione dei rischi presenti all'interno dell'azienda e di nominare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Ma se tutto questo è noto, meno analizzati sono gli obblighi che spettano ai lavoratori, appositamente designati dall'articolo 20 del Testo Unico.

In primo grado, spetta al lavoratore stesso il compito di prendersi cura della propria salute e, al tempo stesso, anche «di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni».

Ovviamente, tenendo conto alle istruzioni, della formazione e dei mezzi ricevuti dal datore di lavoro.

Più importante è sicuramente il fatto che anche ai lavoratori spetta il compito di contribuire all'adempimento degli obblighi previsti dalle norme.

Per questo devono utilizzare in maniera appropriata le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, i dispositivi di sicurezza e osservare attentamente le disposizioni del datore di lavoro. Nei casi di pericolo, o nella sua eventualità, devono avvertire immediatamente il preposto o il datore e cerca essi stessi di rimuovere la condizione di pericolo. Nessun lavoratore, se adeguatamente formato e informato, può infatti rifiutarsi di collaborare alla gestione delle emergenze. Infine, sono obbligati a partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro.


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